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Nonostante l'accresciuto interesse che si registra in tempi recenti per l'editoria cattolica, e in senso lato per la stampa popolare, ancora poche sono le indagini mirate a evidenziare il ruolo che questo tipo di pubblicistica ha rivestito per la diffusione, l'acquisizione e il riuso di modelli linguistici e formali per le donne (e non solo). Perseguendo tale prospettiva, il volume esamina la lingua della stampa educativa femminile di matrice religiosa, ossia prodotta da donne per altre donne, ripercorrendo alcune tipologie testuali che si svilupparono nella nascente industria editoriale tra la fine del XIX secolo e la prima metà del secolo successivo, tra cui in modo specifico la manualistica comportamentale diretta alle giovani che si avviano al matrimonio. Ciò attraverso l'analisi di un caso paradigmatico come quello della paolina umbra Maria Vincenti (1913-1967), su cui si incentra la seconda parte del volume, e dei cui testi si offre una riedizione parziale, ma con incursioni, a partire dal periodo postunitario, anche su altre scriventi, consacrate e laiche, che misero la penna al servizio del cattolicesimo.